FRACTION

 

 

 

Autore: Shintaro Kago

Anno: 2009

Ed: Hikari

Genere: Manga Splatter

 

Il nostro giudizio: DISCRETO

Recensione: Erika K. Biondi

 

TRAMA:

 

Manga per adulti ambientato a Tokyo dove un serial killer semina il terrore tagliando in due le sue vittime e seviziandole prima di finirle.

Higashino, il protagonista viene dipinto come un ragazzo asociale e all’apparenza timido, lavora in un caffè e vive un'esistenza all'apparenza anonima. Due colleghi fanno da cornice alla storia: Hayam che pare ostile nei confronti di tutti risultando abbastanza

spiacevole e Fujioka, tipica ragazza della porta accanto che si occupa anche delle indagini sui vari omicidi nonché amica di Higashino; entrambi diventano poco a poco elementi chiave per lo svolgimento dei fatti.

L’autore appare in veste inedita come coprotagonista seguendo lo svolgimento della vicenda e facendo la telecronaca come una sorta di narratore nel manga in interazione col lettore.

La storia è breve, come spesso accade col genere e autoconclusiva , il testo presenta un' intervista finale dell'autore e l’aggiunta di quattro storie brevi scritte nei toni di horror/ erotismo/gusto grottesco quasi estremo sempre molto d'impatto sul lettore ma qualitativamente meno degne di nota rispetto all'opera stessa.

 

RECENSIONE:

Shintaro Kago è un fumettista giapponese con uno stile che è stato definito “paranoia alla moda”, pubblicato in diverse riviste di manga per adulti, ha un tratto che è nettamente identificabile, e non solo: i contenuti sono facilmente riconducibili a lui. Nel 2006 si inaugura una mostra con i suoi lavori chiamata “UNSANITARY CONDITION EXHIBITION” (Esibizione delle condizioni antigeniche), poco dopo organizza la sua Movie collection personale chiamata “SHIT FILM FESTIVAL” e nel 2007 la VANILLA GALLERY di Tokyo tiene un’esposizione: “UNSANITARTY FESTIVAL IN THE COOL OF THE NIGHT”.

Viene non a caso definito nuovo poeta dell’ “ERO GURO” (movimento artistico nato in Giappone negli anni venti e che riguarda letteratura, cinema e musica, il termine indica contenuti ad alta componente erotica, grottesca, con coesistenza di tematiche innaturali o bizzarre e insensate con possibilità di essere presenti in maniera intrinseca come no e potendo subire variazioni in base al contesto).

Lo stile grafico è dettagliato, alla perpetua ricerca di precisione e realismo, soprattutto nella rappresentazione paesaggistica e delle diverse locations, una tecnica quasi fotografica in modo da far immedesimare in lettore e trascinarlo idealmente nella storia narrata rendendolo emotivamente partecipe e subendo in maniera indiretta il “dramma psicologico” della narrazione.

Caratteristica distintiva di Kago è comunque la volontà di andare controcorrente, sorprendere, ma anche procurare ilarità e tormento emozionale allo stesso tempo; l’equilibrio tra horror­ humour risulta molto ben bilanciato anche se bizzarro e inusuale.

La rappresentazione grafica talvolta presenta risvolti grotteschi con l’uso di tecniche definibili estreme come: coprofagia, bondage, snuff, modificazioni corporali che lasciano il lettore più sensibile, interdetto e spesso inorridito, anche se la presenza di forti dosi di ironia tende a sdrammatizzare egregiamente rendendo il contesto “disturbato” e inedito.

CONSIDERAZIONI FINALI:

Non si parla in questo caso un romanzo, ma a un manga, quello che in occidente chiameremmo fumetto anche se erroneamente, le dinamiche sono quelle del thriller/romanzo criminale con rappresentazioni che rasentano l'eccesso e forse il cattivo gusto.

Viene sviluppato una sorta di tema del doppio che ci fa pensare a un “Dr Jekill & Mr Hyde” in chiave orientale con una scelta stilistica molto particolare che è lontana dal gusto occidentale, lasciando il lettore spesso interdetto e inorridito per le scene spesso molto/troppo forti e quasi al limite della perversione e della deviazione psicologica ma che trattano temi che costituiscono di frequente un pensiero ossessivo nella mente di molti, in poche parole il lato oscuro che esiste in ogni individuo qui viene messo nero su bianco come a sfregiare idealmente la buona condotta della società moderna fatta di regole e perbenismo. Lo stesso per questi personaggi “divisi”, quasi una simbologia di quello che coesiste in ogni essere umano: una parte diritta e una al rovescio, una sorta di Ying e Yang mediatico.

Spesso, erroneamente si pensa alla cultura giapponese legata a Manga e Anime come a una sorta di prodotto o per bambini o per soli adulti deviati perchè magari ricondotto alla pornografia e al sesso estremo, in verità si tratta di approcci culturali molto diversi e di una sorta di liberalizzazione dei pensieri che animano sovente la nostra mente ma che per popolazioni che si reggono su un humus culturale atto a metter paletti e tabù sembrano solo perversioni. Leggere oltre questo e pensare alla realtà che vive attorno a questi autori aiuterebbe a comprendere anche le varie dinamiche e le scelte stilistiche.

Argomenti trattati in maniera abile, soprattutto considerando le caratteristiche pesanti dei temi trattati...non nascondo di aver vissuto l’orrore e l’inquietudine, anche perché a differenza di un romanzo, un manga è dotato di immagini, quindi la fantasia ha poco da dover cercare. Come gusto stilistico molto lontano dalla cultura occidentale, come già detto, ma prodotto valido.

Molto curato anche l'aspetto estetico della copertina che in un'immagine fa capire già tanto della storia e la qualità stessa della carta usata per impaginare: nulla è lasciato al caso.

Buon prodotto per gli amanti dello Splatter, ma io non lo rileggerei.

 

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Rating 4.65 (17 Votes)