DOLCE-AMARA TERRA

 

Autore: Maria Clotilde Giuliani - Balestrino

Anno di pubblicazione: 2012

Ed: Patron

 

RECENSIONE: Francesco Lanari

VOTO: Ottimo

 

Mi accorgo che questa è la seconda recensione che faccio riguardante un libro universitario e questo mi soddisfa, perché significa che alcuni professori sanno come appassionare gli studenti alla propria materia. Da come si evince dal titolo questo è un libro di geografia ed è stato scritto da Maria Clotilde Giuliani Balestrino, professoressa ordinaria di Geografia presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Genova.

L’autrice nei suoi trent’anni di viaggi può affermare di aver compiuto il giro del Mondo portando la sua lucida mente a riflettere sulle più svariate strategie di sopravvivenza e sui vari problemi degli uomini nel Mondo. I suoi viaggi cominciano dall’Isola di Pasqua, considerata come “Ombelico del Mondo”, fino a giungere in Cile e Perù.  Si profila così un diario affettuoso di una professoressa/geografa che si spinge nelle terre più povere, sia del continente asiatico sia del continente africano sia del continente dell’America del Sud, per farci capire che è nella misera povertà che risiedono i più vivaci colori. Emergono personaggi (se vogliamo considerare il nostro Mondo come un teatro) sdentati, magri ma vivi e cordiali, pronti ad accogliere Maria Clotilde per mostrarle la loro cultura, di cui vanno estremamente fieri. Questo è quello che mi ha portato a riflettere: i popoli, anche i più arretrati sono molto attaccati alla loro cultura, alle loro tradizioni; mentre noi occidentali spesso ce ne dimentichiamo. Noi siamo “cittadini del mondo” e ogni popolo con la sua cultura aggiunge un una sfumatura ai colori fissi del Mondo, creando così simpatici e interessanti giochi cromatici che rendono bello e vario il nostro Pianeta. La lettura di questo libro deve essere affiancata da un computer o da un cellulare: non per mandare messaggi a destra e manca, ma per andare alla ricerca delle immagini dei monumenti che l’autrice incontra nei suoi viaggi. Si arricchisce così la propria cultura personale e ci si rende conto di quello che dicevo prima, ossia che siamo cittadini del mondo, e, in quanto tali, sentiamo il vivo desiderio (misto a invidia nei confronti di Maria Clotilde) di volerli assaporare anche noi questi monumenti tanto apprezzati dalla geografa. Non sono mai stato un appassionato di Geografia, ma durante la lettura di questo libro ho viaggiato con piacere insieme all’autrice attraverso popoli e Nazioni.

 

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