LUCA MARONI - I MIGLIORI VINI ITALIANI

 

 

Luogo: Magna Pars, Event Space, Milano

Data: 2-4 dicembre 2016

 

Recensione: Marypollon

 

Sottotitolo: la migliore annata è sempre l'ultima!

 

Ieri sera mi è stato segnalato questo bell'evento allo spazio Magna Pars centrato sul vino, dal titolo " I MIGLIORI VINI ITALIANI" di Luca Maroni, che ha previsto anche alcune degustazioni "tradizionali" ed altre di stampo più olfattivo.

 

Come sappiamo, questo tipo di eventi nasce a valle dell'Annuario dei Vini Italiani redatto dal medesimo Maroni. Tra il 1987 e il 1989 collabora con Luigi Veronelli, scrive articoli per “L’Etichetta”, quindi realizza “Ex Vinis” – la prima newsletter italiana – rivista di cui è Direttore Responsabile dei primi 4 numeri. Nel settembre del 1990 fonda la sua casa editrice, la LM edizioni, creando la rivista "The Taster of Wine", periodico per conoscere e apprezzare il vino e la degustazione. Nel 1993 realizza la prima edizione dell’"Annuario dei Migliori Vini Italiani", un rapporto sulla produzione vinicola delle migliori aziende italiane giunto oggi - nel 2016 - alla ventiquattresima edizione.

E’ autore della voce "degustazione del vino" nell'Enciclopedia Treccani.

 

La parte editoriale occupa sei mesi del lavoro dell'autore e del suo team, la rimanente parte di promozione e networking del wine ne occupa i rimanenti sei (e mi sembra più fantasiosa, c'è sempre come ben sappiamo il tentativo fantasioso ed imprevedibile di fare sistema-Paese, ribadendo la necessità delle cantine sociali e dei consorzi).

 

Dal 2007 Maroni è docente di Analisi Sensoriale e Comunicazione al Master in Food & Beverage Management dell’Università Luiss Business School di Roma.

 

Presenti il Consorzio della tutela vini Piceni, il Consorzio della tutela vini DOC Colli Piacentini, il Consorzio tutela denominazioni vini Frascati. Rilevanza viene data anche al Consorzio delle Terre Lariane

 

 

Rilevanza viene data ovviamente al tema del vino biodinamico, ovvero prodotto in sintonia con i ritmi i cicli e le forze della natura, per rendere il suolo più fertile e l'uva più di qualità, considerando piante, animali e minerali come un solo grande organismo: un maggiore equilibrio per portare ad uva di eccellenza, tornare al 100% ad una uva “naturale”. Non è presente ovviamente alcun trattamento con prodotti di sintesi, solforosa molto contenuta e fermentazione senza aggiunta di lieviti esterni.

 

Per chi ama questo tipo di vino segnalo “Tenuta Biodinamica Mara”, in provincia di Rimini (oasi naturale con maneggio, nidi di volatili e di api, animali di varia natura...) che produce per scelta solo Sangiovese.

 

Al momento la mia scelta di campo, vista l'ampiezza del settore ed il mio background di studi, è per i vini bresciani e quelli marchigiani (Passerina, Pecorino, Verdicchio) - posso già anticipare tra l'altro che a breve il Consorzio della Valtenesi (Groppello, Lugana...) verrà rinominato in Consorzio del Garda Classico (nome con più appeal).

 

Segnalo le esportazioni crescenti del Consorzio del Garda Classico in Australia, USA, Canada; come già ben sappiamo il mercato cinese può invece essere affrontato al momento solo con i due estremi, altissimo o basso di gamma.

 

Grandissimo lavoro di promozione e ricerca storica (radici nel Barbarossa...) è stato fatto dal Consorzio Vini Piceni; presieduto da Velenosi di cui ricordiamo la nota Passerina spumantizzata.

 

Altre segnalazioni, sempre a mio gusto:

 

"Perla del Garda" - Vendemmia Tardiva (100% Lugana), "Leo Ripanus" - (Montepulciano e Cabernet Sauvignon), "Cà del Bosco" - ovviamente Annamaria Clementi (ecco su di loro mi sento abbastanza preparata).

 

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