Autore: Gianfranco Minutolo

Anno: 2020

Ed: GuerinNext

 

 

 

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Marypollon

 

Ho molto molto apprezzato, e mi sento fortemente di consigliare, I consigli di un grande esperto di networking, Gianfranco Minutolo, fondatore di "Corporate Consulting" e autore de “I robot non sanno fare networking (per adesso)”, per otto anni direttore della rete internazionale degli Alumni Bocconi che, grazie al suo metodo, ha rivitalizzato e reso funzionale per tutti, creando opportunità di business e di incontro tra competenze, idee e opportunità per tutti i bocconiani nel mondo.  

 

Questa preziosa opera di Minutolo, regalo ideale di Natale, per farci capire l’importanza del networking ci fa fare un viaggio indietro nel tempo.  

Ci riporta nella New York del 1991 dove l’autore impara a capire il significato di una “risorsa scarsa” quale un buon caffè e la mancanza di un connazionale con cui parlare.  

 

Non è facile trovare collegamenti che non fossero già parte di una rete attiva – ma Mario Garraffo – con cui non c’era ai tempi un legame diretto da parte dell’autore, lo accoglierà in ufficio con un sorriso e un’ottima tazza di ITALIAN COFFEE.  

 

Questa è quindi una vicenda di “connecting the dots”, una storia di relazioni, sano networking e fiducia.  

 

Possiamo infatti, grazie alle nostre doti di relazione, essere anelli luminosi, che non solo creano contatti, ma che sanno costruire scenari nuovi, con nuove soluzioni ed opportunità  

Questo è un processo che non deve essere lasciato al caso, ma che va coltivato attraverso continue interazioni e relazioni. 

 

L’introduzione dei Social Network ha portato ciascuno di noi ad avere centinaia o migliaia di contatti virtuali, ma di questi occorre capire quante  persone fisiche, reali,  quanti volti effettivamente conosciamo, chi sono cosa fanno e che esigenze hanno e soprattutto, bandita ogni forma di  egoismo, come NOI possiamo essere di AIUTO A LORO.  

 

Possiamo infatti essere parte integrante di un ingranaggio e non solo una molecola del medesimo; è pero’, ripeto un’altra volta, necessario tenere lontana un' erbaccia a nome OPPORTUNISMO.

 

UN SANO NETWORKING VA PRATICATO TUTTI I GIORNI, NON SOLO NEL MOMENTO DEL BISOGNO  

Altrimenti sei IRRILEVANTE , IN UN mondo che non cambia non in modo LINEARE, MA ESPONENZIALE.  

 

Si calcola che 85 milioni posti di lavoro verranno assegnati ai ROBOT entro tre anni e mezzo, 97 milioni di nuovi posti di lavoro nasceranno  

Ci sono ovviamente altresi’ nuove possibilità che siamo intenzionati a cogliere, ma solo se abbiamo la forza di vederle.  

 

A disposizione abbiamo un potentissimo navigatore dato dalle nostre reti e dalle nostre relazioni ; la potenza che dobbiamo proteggere è non la nostra personale, ma quella della nostra rete.

 

La medesima va coltivata, con buona volontà, allenamento e costanza ­- Il networking se lo fai tutti i giorni funziona, una volta al mese o solo nell’emergenza no. L’autore dice chiaramente che ormai da anni dedica normalmente un’ora e mezzo al giorno a quest’attività.  

L’epoca storica è stimolante , possibilità di cambiamento esponenziali dettate , intermediate dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale  

   

Il cosiddetto capitale relazionale va protetto ed ha bisogno di cure, questo perché una relazione deve diventare una RELAZIONE STABILE , se non amichevole 

 

ll periodo di isolamento sociale e, per molti, di rallentamento o stop lavorativo (o di vacanza) può essere il momento buono per recuperare, coltivare e potenziare la propria rete di relazioni personali. Per ripartire con un network ben manutenuto che renda l’attività del networking sana, efficace e di supporto reciproco.

 

 

La definizione di networking è fondamentale:
un networking che funzioni è un’attività, lo ripeto,  svolta con costanza, sincerità, spontaneità, curiosità e responsabilità, volta a sviluppare relazioni interpersonali che creino opportunità e benefici reciproci nel tempo.

 

È un po’ come il lavoro del contadino, che semina e coltiva in modo continuo e sistematico il proprio campo, in vista di un raccolto lontano e non garantito. Ma lui non molla e continua a dedicarsi al lavoro con cura e sapienza. La rete risponderà, ci sosterrà e sono fiducioso che, se ben strutturata, ci sarà di sostegno e ci rassicurerà quando torneremo alla normalità, una normalità che riserva tante incognite, ma che potremo affrontare e superare quanto più avremo manutenuto la nostra rete con cura e attenzione quotidiana alle persone. 


Il networking si alimenta di regole, azioni e reciprocità. Le regole e le azioni riguardano la costanza e la responsabilità. La reciprocità riguarda l’approccio sincero, spontaneo e curioso. Dobbiamo mostrare un interesse sincero per le persone e per la bellezza dell’incontro, dello scambio e della sorpresa, quando si scopre di avere un mondo in comune e/o di poter allargare quel mondo non solo per sé, ma anche per gli altri.  

 

Chi si avvicina alla rete di relazioni solo per interesse personale, per sfruttare le conoscenze ed è disponibile a offrire solo in cambio diretto di qualcos’altro, non credo che trarrà il massimo del potenziale del networking. Allo stesso tempo, non troverei neppure realistico immaginare un networking mosso dalla motivazione di dono puro e assoluto.

 

per adesso i robot non sono capaci di curare le relazioni come noi, ma a causa della veloce capacità di apprendimento delle macchine non possiamo escluderlo del tutto in futuro. Ci guidano già nella scelta di chi frequentare e chi no, di quali post leggere per primi rispetto ad altri, gli algoritmi sono infatti in grado di interpretare le nostre esigenze, rispondendo con crescente precisione alle nostre domande.  

 

Non avere fretta, ma lungimiranza, che riassume quanto detto finora; il networking è un investimento a LUNGHISSIMO termine.  

 

Le relazioni non identificano solo chi siamo, ma soprattutto chi diventeremo grazie a ciò che impareremo grazie ad i rapporti GENUINI che saremo in grado di coltivare. 

 

 

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