Autore: Valerie Perrin

Anno: 2019

Ed: e/o

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Silvia Alonso

 

 

La protagonista di questo romanzo porta un nome di primavera. Il cui profumo si mischia ai crisantemi di Ognissanti e alla malinconia d’autunno.

Perché la sorte ti viene a cercare, quando si tratta di scegliersi la giusta veste per entrare in scena.

Cosi, per ironia della sorte, Violette Touissant non svolge una professione comune. 

La sua casetta piccola e ben  pulita possiede pure un orto, come nelle favole. Ma come nei racconti noir, i suoi vicini di casa non sono delle persone ordinarie.

Non pagano l’affitto, non si lamentano per le bollette salate, non sognano vacanze alle Haway o semplicemente le unghie col french.

Soprattutto, sono sempre molto discreti.

Perché Violette è la dolce guardiana del cimitero di Brancion en Chalon che nasconde un dramma segreto.

 

 

La scia della poesia delle piccole cose, che dal  sapore agrodolce di Amelie Poulain è arrivata sino a questo romanzo,ci regala un nuovo sguardo sulle gioie e i dolori della vita.

Una scia che parte da lontano, sfiorando alcuni dei migliori romanzi  dell’orizzonte contemporaneo  cui l’autrice strizza l’occhio, come Le regole della casa del sidro o L’eleganza del riccio. 

 

 

Le cicatrici dell’anima sono ferite profonde nel cuore di Violette, abbandonata dal marito per un’insostenibile durezza della vita cui solo lei, con la sua dolcissima fragilità parrebbe riuscire a portare il peso nella resilienza.

 

Come in un sogno dalle luci soffuse, la storia narrata si snoda su un doppio binario, le immagini di un passato sofferto si mischiano alle nuove storie del presente, dove la malinconia avvolge il lettore col suo sguardo diretto e al contempo  velato . Nella consapevolezza di un destino imperscrutabile, il presente si fa opaco diventando inconsistente. Tutto è passato, ricordo, rimpianto.

Eppure, sulla bocca di Violette, anche il dolore più atroce diventa gentile.

La rinascita del ciclo della vita, quel battito sottile che vela di mistero ogni piccola parte del creato, dalla foglia al petalo di rosa, è il senso di questa assurda partita a scacchi.

Quando tutto sembra averlo perso, il suo senso, un raggio di luce si posa sull’anima, come una farfalla di maggio. E allora cambiare l’acqua ai fiori, un semplice gesto che prima sembrava vuoto, diventa ricco di significato.

 

Un romanzo che possiede  la delicatezza delle immagini di un film. Da cui chiaramente l’autrice, che da quel mondo prende il volo (intimismo francese e nouvelle vague) non poteva che prescindere. 

 

  1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Rating 4.50 (1 Vote)