Autore: Roberto Addeo

Anno: 2019

Editore: Ensemble

 

Il nostro giudizio: DISCRETO/BUONO

Recensione: Alessandro Bavuso

 

TRAMA:

 

La storia ci viene raccontata in prima persona dal protagonista, il quale dà molto l'impressione di fare un viaggio nei propri ricordi ripercorrendoli per tappe e soffermandosi su quelle più significative. Durante questo viaggio che parte da un'adolescenza travagliata, ma non troppo diversa da quella di ogni altro adolescente, fatta da vicende scolastiche e amori non corrisposti (anche se sarebbe più corretto dire amore, solo uno) impariamo ad affezionarci, o quanto meno a simpatizzare, per il protagonista del racconto.

Ma finiamo poi col fare il tifo per lui, nonostante i suoi marcati difetti e la sua grande capacità, complice anche la sfortuna, di trasformare situazioni apparentemente "normali" in situazioni ben più caotiche, fino a farsele scappare di mano. Anche nell'età in cui è un giovane adulto e, successivamente un adulto a tutti gli effetti, il suo modo di approcciarsi alla vita non cambia e lo vediamo dapprima affrontare, di nuovo, problemi di tutti giorni fatti di quotidianità per poi scivolare lentamente in situazioni al limite del paradossale. Nel dipanarsi della trama ci viene subito da ripensare al titolo e alla quarta di copertina dove, nel descrivere la procedura del T.S.O. l'autore ci dà un assaggio di cosa ci aspetta e, ci presenta il protagonista della storia fin da subito come uno sbandato, senza però lasciare intravedere fino in fondo cosa intenda...anno dopo anno, vicenda dopo vicenda, città dopo città percorriamo il questo strano viaggio insieme al nostro disadattato protagonista e lo accompagniamo verso un epilogo che non è affatto privo di sorprese...

 

RECENSIONE:

 

T.S.O. è uno dei libri più singolari che abbia mai letto, seppur io ami questa "tipologia" di storia e, sebbene non sia nuovo a leggere racconti o romanzi un po' particolari, devo ammettere è riuscito a colpirmi non poco. Tra gli aspetti che maggiormente ho apprezzato non posso non citare al primo posto lo sviluppo caratteriale del personaggio e imprescidibilmente da questo il conseguente sviluppo di trama che intorno a questa personalità travagliata si articola egregemente. Il protagonista, che parla in prima persona e di cui non viene mai fatto intendere il nome, ha una personalità molto complessa che ci viene ben raccontata da Roberto Addeo e, mostrata con sapienza capitolo dopo capitolo attraverso le varie vicende che si alternano. Mi è piaciuto molto che non ci venga descritto o raccontato nelle prime pagine, ma ci venga fatto scoprire attraverso un espediente narrativo che poi genera attorno ad esso la trama stessa: tutte le vicende si alternano cronologicamente e noi vediamo non solo gli aneddoti della vita di questo ragazzo, ma anche come il suo carattere emerga prepotentemente e finisca con influenzare ogni evento. Finiamo con scoprirlo, vederlo crescere, cadere, rialzarsi e cadere di nuovo pagina dopo pagina, e pagina dopo pagina vediamo non solo una trama evolvere, ma un protagonista mostrarsi a noi.

Molto interessante è anche lo sviluppo che Addeo ha saputo fare dei personaggi secondari, se ne alternano davvero tanti, ci vengono raccontati dal protagonista attraverso ricordi, descrizioni e dialoghi davvero ben fatti e curati. Questi ultimi, a differenza del protagonista, li conosciamo per nome e cognome, anche quelli meno rilevanti per il proseguo della storia, così come si fa raccontando i propri ricordi, indubbiamente coerente con lo sviluppo dellla trama e ben gestito narrativamente parlando.

Tuttavia, seppur molto intrigante e scorrevole narrativamente parlando, non trovo questo breve racconto privo di difetti. In particolare, ad avermi lasciato un po' perplesso, è stato l'alternarsi di vicende molto leggere a vicende molto più crude. Questo, seppur ancora coerente con la trama, considerato che nella vita di ognuno di noi ci possono essere momenti più o meno bui alternati a momenti più sereni, rende il racconto così com'è strutturato meno scorrevole e a tratti difficile da seguire. Da questo punto di vista avrei forse preferito un crescendo (che in realtà nel finale si percepisce maggiormente) anzinché un'eccessiva alternanza, ma come accennato credo si tratti di una scelta narrativa.

Infine, penso che la crudezza di alcune vicende possa allontanare un certo tipo di lettori dalla lettura. Indubbiamente il libro, seppur dai toni forti, non è esattamente un "pugno allo stomaco", anzi è molto leggero a tratti, ma il dare ogni tanto un tocco di crudezza che esonda quelli che sono gli argini della storia raccontata, può rivelarsi un'arma a doppio taglio: colpendo positivamente il lettore appassionato del genere e quasi "spaventando" chi a questo mondo non è solito approcciarsi.

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

 

In conclusione, T.S.O. non è un libro per tutti e questo è chiaro già dalla quarta di copertina. E' però scritto con un'ariosità narrativa e ben raccontato, cosa che lo rende facilmente approcciabile ad ogni lettore. Questo denota sicuramente una buona capacità narrativa dell'autore, che ad oggi ha pubblicato solo un altro romanzo, ma appare già ben più navigato. Il libro ha le sue piccole pecche, però il mio giudizio complessivo resta più che positivo e lo considero perfetto per chi cerca una lettura intensa e cruda, o anche per chi voglia sperimentare qualcosa di diverso.

 

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