Regista: Krzysztof Kieślowski

Produzione: Francia

Anno: 1993

Attori: Juliette Binoche, Benoit Regent, Florence Pernel

 

Recensione: Chanel

Correva l'anno 1993 quando Krzysztof Kieślowski iniziava quella che sarebbe stata la trilogia dedicata allo spirito della rivoluzione francese. Nonostante la sua origine polacca, forse per motivi di adozione intellettuale, sceglie i tre colori della bandiera francese per sintetizzare i principi ispiratori dei suoi lungometraggi, ovvero: "Liberté, Égalité, Fraternité".

A mio parere ciò che più affascina non è tanto il contenuto del dramma che la bellissima protagonista Juliette Binoche si trova a vivere, quanto tutti i sottili segnali crittografati che si incontrano lungo tutto il film. Il colore blu che è il colore scelto dal regista per racchiudere il sentimento predominante, lo si incontra in tanti piccoli dettagli. La scena che preferisco, ammetto forse un pò condizionata dalla mia passione per il nuoto, è quella della piscina dove Julie o Juliette si immerge nel blu trasparente regalando una sensazione di libertà e di piena catarsi. La complessità del linguaggio sta anche nel fatto che ci sono dei sottili legami o delle allusioni con gli altri colori della trilogia, quali bianco e rosso. Questi colori appaiono con rapide e fugaci intromissioni, tuttavia solo se si conosce il progetto del regista, possono essere scorti e riconosciuti, altrimenti rischiano di passare inosservati. Saranno "Esercizi di stile" voluti dal cineasta in modo da selezionare il proprio pubblico o educarlo al cinema d'autore.

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