Regista: Francesca Archibugi

Produzione: Italia

Anno: 2017

Attori: Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Ilaria Brusadelli, Cochi Ponzoni, Antonia Truppo

 

 

 

Il nostro giudizio: discreto

Recensione: Massimo Giachino

 

TRAMA

Ne “Gli sdraiati” (ispirato all’omonimo libro di Michele Serra) interpreta Giorgio Selva, un popolare conduttore televiso del programma “Lettere dall’Italia”.

Giorgio si è da tempo separato dall’ormai ex moglie Livia con la quale ha avuto un figlio, Tito, oggi diciassettenne. Il rapporto padre-figlio si è lacerato nel tempo arrivando ad essere un conflitto in piena regola per le ore che passano insieme.

Questa situazione è dovuta, probabilmente, alla rottura del matrimonio. Giorgio non ha mai accettato questa situazione, ripercuotendo questa sensazione di inadeguatezza su Tito, sul quale riversa un atteggiamento di soffocante pressione.

A peggiorare il tutto ricompare dopo molto tempo Rosalba, ex amante di Giorgio, per altro tra le cause che fecero naufragare il matrimonio.

La figlia di Rosalba, inoltre, è la ragazza di Tito. Questa situazione crea nella mente di Giorgio un enorme interrogativo: e se fosse il padre biologico di Alice? Questa situazione non fa che alimentare dubbi e notti insonni a Giorgio. L’unica consolazione, destino beffardo, sembra essere il conforto e la compagnia di Pinin, suo suocero e quindi padre di Livia, con cui sia Tito sia Giorgio hanno un ottimo rapporto, grazie alla sua indole di pacifico burlone.

La situazione precipita, letteralmente, quando Tito cade dal tetto della scuola, procurandosi varie fratture. Questa curiosa “passeggiata sulle alture” è giustificata dal fatto che Tito e Alice affrontano un periodo di crisi, e lui la stava spiando, avendola vista in compagnia di un altro ragazzo.

Tito si riprenderà presto, ricevendo l’affetto dei suoi amici tralasciati nell’ultimo periodo per stare con Alice.

I suo rapporto col padre, al contrario, in ospedale raggiunge l’apice della degenerazione, provocando in Giorgio un malore improvviso. Dal quale però si riprende subito non appena apprende che Tito e Alice non si frequentano più…

In ogni caso, dopo un confronto con Rosalba, Giorgio scopre che Alice è stata concepita durante un periodo in cui la madre faceva la prostituta d’albergo per mantenersi. E’ una notizia che Giorgio accoglie con entusiasmo, in quanto i due ragazzi tornano a frequentarsi…

In seguito a tutti questi eventi, Tito e suo padre inizano un percorso da uno psicoterapeuta che li aiuterà a far emergere i loro problemi, in modo da poterli affrontare e risolvere.

In coda vediamo i due fare finalmente una scampagnata presso la tenuta ligure del padre, zona definita da Tito come “luogo che più odia al mondo”.

 

 

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Non è una commedia che lascia il segno, questo va detto subito. Ma questo non significa che non abbia qualche spunto interessante che ne valga la visione.

Come detto in apertura va riconosciuta l’ecletticità di Bisio. In questa pellicola non passa inosservata la sua capacità di trasmettere apprensione e preoccupazione per il difficile rapporto col figlio, in alcuni punti addirittura drammatico.

Dall’altra trovo buona anche la fisicità che dimostra Tito nella sua insofferenza verso il padre. Meno interessanti i personaggi di contorno, ad esclusione di Pinin, un Cochi come sempre irreprensibile.

Una commedia che fa da spunto ai rapporti familiari del nostro tempo, in cui ci si focalizza su questioni irrilevanti perdendo di vista i piccoli dettagli che fanno la differenza.

In sintesi, una commedia che probabilmente non propone nulla di particolarmente innovativo, ma riesce comunque ad infondere nello spettatore quella scintilla che lo “costringe” a riflettere.

Una storia di rabbia interiore, malinconia e amori perduti e ritrovati.

 

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