Regia: Martin Scorsese

Produzione: Stati Uniti

Anno: 1990

Attori: Robert De Niro, Joe Pesci, Ray Liotta, Lorraine Bracco, Paul Sorvino

 

 

 

Il nostro giudizio: OTTIMO Recensione: Alberto

 

Goodfellas è uno dei gangster-movie del regista Martin Scorsese, considerato uno dei più importanti film di sempre sulla mafia. Complice un trascorso da ragazzo nella “Little Italy” a Manhattan con origini siciliane e un enorme talento, Scorsese riesce a tirar fuori un gruppo di ragazzi a cui piace fare i gangster perchè si divertono, gli viene bene ed è redditizio.

Sono criminali certo, ma amano i propri genitori e le proprie mogli (escludendo qualche piccola scappatella), ma le rispettano. Sono sempre precisi e ben vestiti dando proprio quel velo di apparenza di “bravi ragazzi”.

Il film è tratto da una storia vera, poi romanzata da Nicholas Pileggi in “Il delitto paga bene”. Racconta la vita di Henry Hill (Ray Liotta) fin da quando era ragazzo e desiderava entrare nella gang del quartiere. Il prologo è già qualcosa di formidabile, una scena semplice, ma che fa capire subito quanto brutale e quanto crudo sarà il seguito, il quale poi verrà sempre accompagnato da una buona dose di ironia. Il film inizia in medias res dando così allo spettatore un curiosità in più nel capire cosa sia successo prima di quel fatto. Fin da subito ci viene detto che Henry Hill voglia fare il gangster perchè è il suo sogno, “Che io mi ricordi, ho sempre sognato di fare il gangster”. E’ il suo sogno perchè vede sempre dalla finestra della sua stanza che ti tipo di vita fanno innamorandosene, decide quindi di lasciare la scuola per lavorare in locale capeggiato dal potente boss locale Paul Cicero (Paul Sorvino). La figura paterna debole sicuramente aiuta a non far tentennare troppo nelle decisioni l’ancor giovane Henry. Prima di andare a mostrare la sua vita adulta, Scorsese introduce un personaggio per il quale il protagonista proverà un profonda stima per sempre, parlo di Jimmy Conway (Robert De Niro), presentato come “bravo ragazzo” che lascia mancie a destra e a manca, anche solo a chi lo saluta, Henry compreso. Con Jimmy nascerà un sodalizio che perdurerà in tutto il film.

Si passa poi alla parte più massiccia del film, la sua vita adulta. Quando incomincia il protagonista è già inserito nella gang, è già qualcuno. E’ qui che compare un’altra figura fondamentale, Tommy DeVito (Joe Pesci), con una vena comica enorme, ma anche con una spietatezza a sangue freddo come pochi. Con lui e Jimmy farà i colpi più grossi. Tutto va bene, sono ricchi, sono importanti e sono temuti, Henry si sposa con una ragazza ebrea, Karen (Lorraine Bracco), la quale all’inizio è all’oscuro delle attività del marito, ma che pian piano le scopre fino a che alla fine non ne diventerà complice. Tutto va bene quindi, fino a che non arriviamo al punto da dove tutto è cominciato, dal famoso prologo in medias res, solo che adesso sappiamo che la persona uccisa all’inizio era un cosiddetto “Intoccabile” il che porterà una lunga serie di problemi a “quei bravi ragazzi” che iniziano a mostrare le loro debolezze e i loro vizi. Henry inizia a uscire con una prostituta che lo introduce nel mondo della droga, dello spaccio, e questo lo porterà alla rovina perchè continuamente braccato da poliziotti. Paul Cicero aveva avvertito il protagonista di non avvicinarsi a quel mondo - l’avvertimento Scorsere lo infila sempre - ma poi Henry ci casca naturalmente lo stesso e così cadendo iniziano a cadere anche tutti i suoi compagni, Tommy viene ucciso dopo una promozione, Paul e Jimmy vengono traditi ed Henry rimane da solo pieno di paure con sua moglie e i suoi figli a fare da informatore per la polizia.

Insomma, un film capolavoro del genere, con momenti di grande ironia, momenti tremendamente crudi, e momenti riflessivi. Il racconto di questa parabola di Henry Hill è accompagnato in maniera grandiosa da musiche sempre precise e caratteristiche. Quindi chiunque non l’abbia visto lo guardi il prima possibile (pochi immagino), e tutti quelli che invece non se lo sono perso gioiscano con me ripensando a quelle due ore e mezza di puro cinema.

 

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