Regista: Jonathan Butterell

Anno: 2021

Attori: Max Harwood, Sarah Lamcashire, Lauren Patel

 

 

 

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Alessia Priori

 

 

 

 

Jamie: il coraggio di essere se stesso

 

Sfilare a testa alta

 

La grande difficoltà della vita è avere il coraggio di scegliere la propria strada al di là di tutte le complicazioni e gli ostacoli che vi si potranno trovare. Tuttavia, nonostante i pregiudizi della nostra società, Jamie New non solo ha deciso di percorrerla, ma lo farà con un paio di tacchi. Un piccolo paesino inglese, un ragazzo con un sogno e il mondo contro; no, non stiamo parlando di Billie Elliot. Il protagonista del musical questa volta è Jamie New e il suo sogno non è la danza classica, ma diventare una Drag Queen.

Sebbene questa espressione sia ormai oggigiorno diventata nota a tutti, il lavoro di Drag Queen è nato nel diciassettesimo secolo e ha alle spalle una storia di battaglie e rivoluzioni. Il giovane Jamie, appena sedicenne, verrà a conoscenza degli sforzi che quelli come lui hanno dovuto compiere in passato e troverà in tal modo il coraggio di sfilare a testa alta.

 

Dal proscenio allo schermo

 

Teatro e cinema si fondono tra lustrini e coreografie spettacolari in “Tutti parlano di Jamie”, un musical adattato agli schemi cinematografici per Amazon Prime Video da Jonathan Butterell, coreografo e regista teatrale. Nonostante questo fosse il suo esordio fuori dal proscenio, Butterell è riuscito a creare un prodotto interessante, dinamico e leggero, senza perdere né il messaggio principale, né il vecchio pubblico di fan nato a Broadway. Anzi, al contrario di come accade di solito, il nuovo Jamie e sua madre Margaret, interpretati rispettivamente da Max Harwood e Sarah Lancashire, hanno scatenato l’approvazione del pubblico online: Harwood è stato capace di stabilire una presenza scenica alquanto carismatica, senza perdere mai la freschezza e la velata timidezza tipica di un sedicenne che si approccia ad un mondo totalmente nuovo. Contemporaneamente Lancashire ha fatto di Margaret New la figura genitoriale perfetta per ogni adolescente in cerca di sé; una madre orgogliosa del figlio proprio perché se stesso, pronta ad incoraggiarlo sempre e a proteggerlo da chi non lo accetta, arrivando talvolta anche all’esagerazione.

 

Una vita da musical

Infatti, per quanto una madre possa tentare di tenere al sicuro i figli, questi ad un certo punto devono trovare il coraggio e la sicurezza per non farsi abbattere da chi non li approva e per marciare con ancora più orgoglio. Sotto questo aspetto, al di là degli stacchetti e delle coreografie, non esiste musical più realista di “Tutti parlano di Jamie”. Ciò non stupisce, qualora si tenga di conto che il personaggio di Jamie New non nasce né davanti ad una cinepresa, né su qualche palco, ma in un documentario su una giovanissima Drag Queen, di sera Fifi, di giorno Jamie Campbell. Nato a Toronto, egli ha iniziato il proprio percorso a sei anni, trasformandolo in professione solo dieci anni dopo. La sua storia è diventata celebre con il documentario della BBC3 “Jamie: Drag Queen at 16”, in cui veniva raccontata la battaglia portata avanti da lui e sua madre per far sì che potesse partecipare al ballo di fine anno in Drag.

 

Lui o lei? Sé

 

Nonostante il passaggio frastagliato da documentario a musical cinematografico, la lezione che Jamie Campbell vuole insegnare non ha subito alterazioni. Infatti c’è un aspetto della vita del giovane ragazzo che non è mai stato evidenziato, ma si è mantenuto sottile attraverso tutti i vari tipi di narrazione con cui si è espresso: la ricerca di sé al di là del genere. In un’intervista tenutasi in occasione dell’uscita del film, Jamie ha ammesso di aver imparato prima a conoscere fifi, poi se stesso. D’altronde il bisogno che egli ha sentito di esprimersi sotto un’apparenza femminile, si è manifestato sin da tenera età: così è nata Fifi, tra i vestiti di sua madre, come un gioco. Tuttavia a giocare era proprio Jamie, un ragazzo che mai avrebbe messo un completo gessato e mai avrebbe scelto una carriera sicura e normale, come invece consigliava la sua professoressa. Per questo alla fine Jamie decide di presentarsi al ballo come se stesso e lo fa con un vestito: non è in drag, non è Fifi quella che i suoi compagni di classe si ritrovano davanti, ma Jamie, al di là di ogni possibile espressione di genere.

 

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