Regista: Taylor Sheridan

Anno: 2020

Attori: Kevin Kostner, Gil Brimingham, Danny Houston, Josh Halloway

 

 

 

Il Nostro Giudizio: Buono

Recensione: Maria Giovanna

 

 

Molto probabilmente dopo la prima stagione di questa serie TV non pensavo che il regista si sarebbe spinto a produrre una seconda e poi una terza. Il regista è Taylor Sheridan che ha già all’attivo sceneggiature del calibro on Sicario, Hell or High Water e I segreti di Wind River. Con la terza stagione di Yellowstone decide di alzare il tiro ed equiparare questa serie alle precedenti da lui dirette. Infatti, il salto qualitativo lo troviamo proprio nella scrittura che riesce ad unire il western con il crime con atmosfere ricche di inquietudine.

In questa stagione il nemico non è più rappresentato dai nativi ed in particolare dalla figura di Thomas Rainwater (Gil Birmingham), né tantomeno dall’affarista Dan Jenkins (Danny Houston), ma neanche dai ladri di bestiame o dai fratelli Beck. Oggi il pericolo è rappresentato da un volto in apparenza solare ma in realtà spietatissimo di Roarke Carter (Josh Halloway) uomo di spicco di una finanziari molto potente e avida. La società, la Market Equities, vuole a tutti i costi mettere mano su tutta la valle compreso il ranch dei Dutton per poter costruire un aeroporto internazionale, una stazione sciistica e annessa una nuova città. I capi della compagnia Ellis Steele (John Emmet Tracy) e Willa Hays (Karen Pittman) cercano ci compiere la loro imprese come da copione, ossia iniziano offrendo una fortuna monetaria ai Dutton per poi minacciarli di mandarli in rovina. Ovviamente, non mancano le sparatorie, le risse e i drammi. Quello che però viene messo in luce dal regista sono le sofferenze passate dei diversi protagonista, nessuno viene lasciato fuori da questa analisi. Colui che ne uscirà con le ossa rossa è proprio il capo famiglia John che mostra la sua vera natura: egoista, sempre più concentrato su sé stesso e con una totale mancanza di empatia.

La svolta in questa terza stagione è data dalla narrazione che riesce a connettere quella che è stata rappresentata più volte al cinema, ossia la fine del west, e il lato crime dei giorni nostri. Saremo spettatori di attentati, guerre azionari che faranno alzare gli indici in borsa e che porteranno ad acquisizioni forzate percorrendo una strada di tradimenti e menzogne.

I nativi si ritroveranno a preferire i Dutton, che hanno loro rubato la terra, piuttosto che la Market Equities. Questo perché entrambe le parti vogliono preservare la natura incontaminata della valle, non vogliono che il cemento, l’industrializzazione e il capitalismo arrivino in quel mondo fatto di foreste e pascoli puro e inalterato.

Certamente questa terza stagione getta le basi per la quarta che, da come appare dal finale, sarà certa e di assoluto interesse perché molti misteri sono stati chiariti ma ci si pone la domanda se non ve ne siano degli altri che potranno scatenare devastanti minacce e ledere ai rapporti familiari resi deboli da tutte le diverse vicissitudini. 

 

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