Anno: 2021

Regista: Enrico Casarosa

Produzione: Pixar

 

Recensioni: Alessia Priori, Massimo Giachino

 

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Il mio giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Alessia Priori

 

 

Musica a tutto volume da radio vecchie, un gelato gustato con i piedi nell’acqua, feste di paese e pasta a volontà: gli ingredienti per il perfetto stereotipo dell’estate all’italiana. Per godersi però una vacanza mediterranea Luca e Alberto sono costretti a nascondere la loro vera identità, poiché il mondo là fuori dagli abissi più sicuri non è ancora pronto ad accettarli.

 

Una storia di accettazione

Per quanto Epicuro possa aver amato “vivere nascosto”, sicuramente questo non è l’obbiettivo dei due giovani protagonisti dell’attesissimo film Pixar Luca, uscito sulla piattaforma streaming Disney+ in contemporanea con l’estate. D’altronde Luca racconta una storia fresca, semplice e genuina di due amici diversi dal mondo da cui sono attratti. Questi infatti sono due mostri marini, le creature più temute dagli abitanti di Porto Rosso, angusto paesino ligure che si affaccia su un piccolo golfo costellato di isolette. Tuttavia assetati di libertà e incantati dal sogno di guidare lontano una bella vespa lucente, incoraggiati dall’amicizia reciproca, Luca e Alberto attraversano l’insenatura e si confondono tra gli umani. La loro fortuna consisterà nel conoscere Giulia Marcovaldo, una vivace ragazzina dai capelli rossi priva di pregiudizi, la cui amicizia permetterà a Luca di accettare se stesso e agli abitanti di Porto Rosso di superare le proprie paure.

 

Metafora o no?

La Pixar non ha voluto architettare trame complesse, scene di azione sorprendenti o plot twist improvvisi; Luca è forse il lungometraggio più lineare che il celebre studio di animazione americano ha creato finora, dall’intreccio all’animazione, caratterizzata da colori accesi e forme che richiamano i vecchi stop motion di plastilina. Ciò che ha portato molti a vagheggiare per mesi la pellicola è la presenza di una sotto-trama oggigiorno più importante che mai. Il tema centrale dell’accettazione di sé, di uscire allo scoperto per quello che si è nonostante tutti i pericoli che comporta, ha permesso di leggere Luca come una metafora di novanta minuti sul coming out, ossia l’atto di rivelarsi come parte della comunità queer. Se tale interpretazione ha affascinato molti degli spettatori, ne ha allontanati altrettanti, che hanno accusato la Pixar di aver creato l’ennesimo prodotto queer baiting, così da evitare di prendere posizione sull’argomento e proiettare la pellicola anche in paesi dove vige la censura.

 

L’amico al di là della diversità

Sicuramente la gelosia di Alberto per l’amicizia tra Giulia e Luca, la mascolinità tossica del bullo del paese, Ercole e il terrore di mostrare una parte di sé per paura di essere attaccati sono tutte spie che accennano al tema. Il regista Enrico Casarosa non si è ancora espresso e la discussione continua online tra i diversi spettatori. Tuttavia, qualsiasi sia l’opinione del creatore, Luca rimane la storia di due ragazzi che insieme imparano ad accettarsi, al di là di quello che pensa la gente. L’insegnamento della pellicola è dunque universale ed esemplare per un’epoca come la nostra dove le diversità chiedono di essere valorizzate e protette: Luca insegna a bambini e non che la paura per i mostri marini è irrazionale e che è sufficiente conoscersi per comprendere che oltre le differenze si può trovare un amico con cui trascorrere un’estate meravigliosa.

 

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Rating 4.50 (3 Votes)

 

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Il mio giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Massimo Giachino

 

 

Una storia dal sapore vintage che ci insegna a superare i pregiudizi e che vede i protagonisti Luca, Alberto e Giulia vivere la loro avventura lungo il colorato sfondo di una tipica cittadina affacciata sul Mar Ligure.

 

TRAMA

Luca è una creatura marina che vive sul fondo del Mar Ligure insieme ai genitori Daniela e Lorenzo, e che ha il compito di portare “al pascolo” banchi di triglie.

Da sempre istruito a non risalire in superficie ed evitare qualsiasi contatto con gli umani, Luca sogna un giorno di esplorare la terra, immaginandola come luogo pieno di meraviglie e misteri. L’occasione per esaudire il suo desiderio gli verrà concessa da Alberto, creatura marina come lui ma che da tempo vive ormai in un rifugio situato su un isolotto al largo della costa.

Luca apprenderà, non senza stupore, che una volta fuori dall’acqua le creature come lui assumono magicamente l’aspetto di comuni umani.

Dopo aver sperimentato con Alberto le sue nuove abilità da umano, e deciso a fuggire dai genitori che vogliono impedirgli di emergere in superficie, Luca si dirige con Alberto nella vicina città di Portorosso, sede della pittoresca Portorosso Cup, gara sportiva che mette in palio un ricco premio e che ai due ragazzi servirebbe per coronare il loro sogno: ovvero girare il mondo in sella alla mitica Vespa!

Con l’aiuto di Giulia, una spigliata ragazzina che trascorre l’estate col padre pescatore, fondano un team per partecipare alla gara e mettere fine all’egemonia del bullo di paese Ercole, vincitore delle ultime edizioni.

Come facilmente intuibile, la vera natura di Luca e Alberto sarà loro malgrado svelata, ma ciò non impedirà ai ragazzi di mantenere salda la loro amicizia proteggendola da pregiudizi e leggende nei confronti delle creature marine, oggetto di spietata caccia dagli abitanti del luogo.

Nonostante tutto, i ragazzi riusciranno infine a vincere, meritatamente, l’agognata Portorosso Cup e a Luca, dopo essersi riappacificato con i genitori, verrà concesso di frequentare la scuola come tutti i ragazzi della sua età insieme a Giulia, mentre Alberto rimarrà con il padre di quest’ultima affezionatosi al ragazzo, il cui vero padre lo abbandonò molto tempo fa.  

 

 

RECENSIONE/CONSIDERAZIONI FINALI:

Luca è il 24esimo film d’animazione della Pixar Animations Studios, ed è ambientato in Italia, più precisamente in un ipotetico paesino della riviera ligure degli anni 50’-’60 affacciato sul mare.

Non è complicato intuire che il nome del paese fittizio (Monterosso) altri non è che la fusione di Porto Venere e Monterosso, due dei paesini in provincia di La Spezia facenti parte delle famose Cinque Terre.

Il regista Enrico Casarosa ci porta nei luoghi cari alla sua infanzia, dirigendo un film di animazione che è un chiaro riconoscimento alla Liguria, in cui viene celebrato il boom economico che caratterizzò quegli anni, idealizzato in un oggetto diventato cult per milioni di persone: la Vespa appunto.

Pensato inizialmente per il cinema, il film ha visto la luce esclusivamente sulla piattaforma streaming Disney+, a causa del recente propagarsi della pandemia di Covid-19.

Probabilmente non sarà mai celebrato come un capolavoro, ma è innegabile che la freschezza e la spontaneità che traspare da ogni fotogramma lo rendano un piccolo gioiello, apprezzabile da un pubblico di qualsivoglia età.

I temi portanti rientrano a piene mani nei punti cardine Pixar/Walt Disney, ovvero i cambiamenti determinati dalla crescita, l’amicizia, l’accettazione della diversità e la capacità di discernere chi ti vuole bene per quello che sei da quelli che, per interesse, fingono di essere amici.

Le citazioni che potranno essere colte dal pubblico italiano, soprattutto di una certa età, sono molteplici ed hanno il compito di sortire quell’effetto nostalgia tanto caro alla fascia d’età che ha vissuto in veste di adolescente quei coloratissimi anni.

Lungo il web il film ha raccolto unanimi consensi positivi, pur non avendo la profondità di altre pellicole d’animazione. Definito da molti “il film perfetto per l’estate” in merito alla sua freschezza e giovialità, cambia completamente registro rispetto al precedente lungometraggio targato Pixar, ovvero “Soul”, caratterizzato quest’ultimo da un tema molto più “adulto”. Luca si distacca da questo filone in cui si era troppo concentrati a scavare nel profondo dell’animo umano, tornando a solcare quei sentimenti semplici e genuini che, forse, erano stati deliberatamente ignorati nelle ultime produzioni della casa di Topolino.  Il grande pregio di Casarosa è sicuramente quello di non perdersi in argomentazioni arzigogolate e non cadere in stereotipi ma, al contrario, proporre in salsa Pixar una storia lineare ma decisa, contraddistinta da alcuni elementi caratteristici (le trenette al pesto, la Vespa, i manifesti dei film di Fellini…) e canzoni italiane che hanno segnato un’epoca.

La caratterizzazione di Monterosso e dei suoi stretti “carruggi” è veramente piacevole, così come quella dei personaggi principali, ricca di dettagli e sfaccettature che ne delineano in modo inequivocabile il carattere. Tra tutti, esclusi i protagonisti veri e propri, svetta Massimo Marcovaldo. La sua rude ed impassibile diffidenza iniziale, da ligure doc, lascia presto il posto alla voce del suo buon cuore, risolvendo in favore dei ragazzi una situazione che stava prendendo una brutta piega…

Da antologia la formula magica usata dai due ragazzi per esorcizzare la paura: “Silenzio Bruno!”.

Enrico Casarosa, infine, avrebbe voluto affidare la colonna sonora del film ad Ennio Morricone. In seguito alla tragica scomparsa del maestro, il compito è stato affidato al produttore musicale e compositore Dan Romer.

 

 

LA CURIOSITA’

La BBC, in un servizio di Nicholas Barber, ha dichiarato: “Se non vivete in Italia, e se non avete in programma di andarci in vacanza, guardare Luca è la terza miglior cosa che possiate fare”.

 

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