Regista: Nick Hurran, Jan Maria Michelini

Anno: 2020

Attori: Patrick Dempsey, Kasia Smutniak

 

 

Il nostro Giudizio: Ottimo

Recensione: Maria Giovanna

 

Non so voi ma io di finanza capisco poco, ho appreso solo qualche rudimento da film come La grande scommessa o per necessità riguardanti la vita privata. Con la serie targata Sky che vi presento oggi riuscirete a capire meglio il mondo oscuro della finanza. Parlo della serie tv Diavoli con la super coppia di attori Dempsey-Borghi. In questa prima stagione, perché sono più che convinta che ne vedremo un’altra, ho assistito all’evolversi di una guerra con diversi schieramenti un tutti contro tutti.

Certo le armi utilizzate non sono quella da guerra di trincea ma bensì algoritmi, data points e bond. Ci troviamo nella capitale europea della finanza, Londra ed è il 2011.  L’italiano Massimo Ruggero, Alessandro Borghi, è il responsabile del trading presso il gigante bancario American New York – London Bank (NYL). La crisi finanziaria infuria su tutta l’Europa, e non solo, e Massimo come ogni buon trader che si rispetti, sta facendo centinaia di miliardi grazie alle speculazioni. Il suo mentore Dominic Morgan, Patrick Dempsey, è l’amministratore delegato americano di NYL e, insieme alla sua bellissima moglie Nina, interpretata da Kasia Smutniak, rappresentano per Massimo una sorta di famiglia. Dominic lo sostiene pienamente in ogni sua scelta e grazie al suo talento sembra essere la prima scelta nella corsa al vice-CEO. Purtroppo Massimo dovrà fare i conti con il suo passato e si ritroverà coinvolto nello scandalo in cui la sua ex-moglie è implicata come escort. Questo porta Dominic a negargli la promozione e a far ricadere la scelta sul banchiere di vecchia scuola Edward Stuart. Massimo non riesce a credere che colui che considera come un padre gli abbia voltato le spalle. Crede che sia stato incastrato e decide allora che deve far venire fuori la verità ma quando Edward all’improvviso muore, Massimo si rende conto che è in gioco qualcosa di più grande della sua nomina. Con l’aiuto della sua squadra e di un gruppo di hacker il trader scoprirà la trama nascosta dietro eventi che solo apparentemente non sembrano essere collegati tra di loro: come lo scandalo Strauss-Kahn, la guerra in Libia e la crisi dei PIIGS. Si ritrova in questo modo di fronte ai Diavoli che tirano le corde del mondo e dovrà scegliere se combatterli o unirsi a loro. La serie è tratta dalla trasposizione seriale del best-seller di Guido Maria Brera, I Diavoli. Ogni puntata mantiene lo spettatore con il fiato sospeso, non si sa cosa aspettarsi nella puntata successiva si rimane tesi come una corda di violino sino alla fine. La storia racconta di come potere segreti, tradimenti e disinganni si intrecciano in maniera così fitta da non rendere la narrazione noiosa anzi è avvincente e mai scontata. Precisiamo che i possibili riferimenti a cose, fatti e persone sono assolutamente casuali ma certi contesti storici ed episodi ai quali si fa riferimento nel corso delle puntate come il crollo della Lehman Brothers e la reazione a catena innescata a livello globale oppure le crisi economiche argentine o greche, non hanno niente di casuale. Servono per alimentare la narrazione portando in televisione una tematica complessa quale quella della finanzia in cui potere e la perdita delle illusioni sono all’ordine del giorno. Viene usato un alfabeto ricco di tecnicismi legati all’ambientazione di riferimento per fare in modo che il telespettatore possa immergersi completamente in una situazione realistica. L’autore del romanzo, Brera, che ha partecipato all’adattamento del libro per la serie, è conosciuto come il “mago della finanza” e di conseguenza non ci si poteva aspettare una diversa sceneggiatura. Bisogna anche dire che questa è stata semplifica il più possibile per fare in modo che questo mondo oscuro a molti di noi potesse risultare semplificato. Fate attenzione a tutti i momenti anche a quelli che potrebbero apparire non influenti perché in realtà ogni singolo fotogramma ha la sua parte nel raccontare la storia. Ognuno di loro è parte integrante di un meccanismo che si compone come un puzzle puntata dopo puntata.

“Il più grande inganno del diavolo è farci credere che non esista. Invece è reale, reale come l’acqua in cui nuotano i pesci. Reale come la finanza che scorre in questa banca. Ho bevuto con lui, ho riso alle sue battute. Ho guardato nei suoi occhi e ho visto la spaventosa oscurità della mia anima, riflessa nella sua”. Queste solo le parole che dovrete tenere a mente e che vengono pronunciate in voice over nel pilot di Diavoli, rappresentano il biglietto da visita di questa serie televisiva e sono sicura che, come è accaduto a me, vi rimbomberanno nella mente durante tutte le dieci puntate.

 

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