ICARUS - ASCESA E CADUTA DI RAUL GARDINI

 

 

 

Autore: Matteo Cavezzali

Anno: 2018

Ed: Minimum Fax

 

 

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Marypollon



Dico subito che sono rimasta estremamente affascinata da questo libro, dal soggetto e da come è costruita la narrazione.

 

Un’ indagine che, se ha qualcosa di giornalistico,  è soprattutto un MOSAICO in cui laddove i documenti lasciano spazi incerti il vuoto è colmato dal romanzo verosimile.  

 

L’ossessione per questa vicenda, di cui un po’ tutti abbiamo sentito parlare, questa storia che incarna la vita di un’epoca, è tale per cui il giovane autore ha deciso di scriverne ora e non da più maturo. 

 

Raul Gardini è un novello Icaro, imprenditore geniale, visionario, guascone che sostiene che le guerre si vincano prima di essere combattute  

 

Preferiva i luoghi delle persone semplici, legato alle sue origini contadine, ed agli affetti sani, ma voleva avere a che fare con i luoghi di potere, cercando di scardinarli. 

 

Personaggio dai progetti visionari e dalle follie sportive, la comprensione delle vicende che lo riguardano sarà sempre misteriosa, mancherà sempre una tessera, ci saranno case degli spettri, aerei schiantati, il cemento di Cosa Nostra, gli affari del secolo, l’utopia della benzina verde e della plastica biodegradabile, vicende di valigette piene di documenti sparite, e suicidi in cui le pistole vengono cambiate di posto (e come è possibile sia stato il morto a farlo?) 

 

Gardini fa parte dei visionari alla Steve Jobs, porterà le sue passioni in un contesto globale, prenderà in modo instancabile e marcatamente riconoscibile strade sconosciute e totalmente nuove.  

 

 

Questa è una storia ingombrante, REALE, nella doppia accezione di questo termine:  nel doppio senso di IMPERO della Ferruzzi ( quotato alla borsa di Chicago , comprendente terreni in Sudamerica,  in Nordamerica, e di storia REALE nel senso di VERA  

 

Come in una tragedia di Shakespeare, Raul arriva a salire su quel trono, grazie alla morte di Serafino Ferruzzi, il suocero , morte misteriosa a seguito di un indicente aereo a Forli, che colpirà lui , tutto l’equipaggio ed una famiglia. 

 

L’ ascesa di Raul parte nel sangue e questa maledizione sembra essere destinata a durare in tutto il suo regno. 

 

Idina Ferruzzi è la moglie di Raul, una donna segnata da un destino particolare, dalla morte tragica del padre, dalla morta tragica del marito, e dalla necessità di mediare con le tensioni derivanti dal rapporto con il resto della famiglia. Avrà una svolta mistica e si ritirerà in convento. 

 

In un'intervista a Biagi dirà di Raul: ME LO HANNO AMMAZZATO (!) 

  

Il cadavere viene infatti NON ritrovato, la mattina della segnalazione della morte in Piazza Belgioioso 2, troppi i dati non controllabili e non coerenti ( due proiettili? Un cadavere si puo’ sparare un secondo proiettile?)  

 

L’indagine verrà chiusa in tempi record ed archiviata come suicidio , il giorno del 23 luglio 1993, che è , casualità o meno, la data del santo patrono di Ravenna, Sant’ Apollinare.  

 

La penna dell’autore è perfettamente in grado di rappresentare le sfumature delle tessere che compongono la sua personalità, ovviamente quella preponderante è il genio lavorativo , l’essere capo di un colosso,  i progetti visionari, l’utopia della benzina verde e della plastica biodegradabile.  

 

Di sfondo i Mosaici di Ravenna, che per un attimo torna agli splendori dell’impero bizantino,  l’amore per la natura, la cui rappresentazione apicale è data dalla vittoria alle regate, con il Moro di Venezia 

Gardini è anche un importante precursore dell’attuale culto per l’immagine.  

 

Facciamo ora un passo indietro ricordando alcuni tratti di Serafino Ferruzzi. 

 

Ferruzzi è anche lui imprenditore estremamente innovativo: si fa quotare alla borsa di Chicago, commercia con paesi non allineati del Sud America come l’Argentina, compra terreni a New Orleans, commercia con l’Unione sovietica ed entra in affari con Enrico Mattei.  

 

Raul entra in scena in via definitiva alla morte del suocero Serafino Ferruzzi (uomo discreto ed all’antica) avvenuta nel momento in cui sta concludendo un misterioso affare con Gianni Agnelli, a 71 anni, in un incidente aereo come lo stesso Enrico Mattei. 

 

Nel momento del passaggio generazionale, quando Gardini viene incaricato, gli squali girano attorno alla preda sentendo l’odore del sangue.  

 

A quel punto Gardini decide di assecondare il bisogno di molti di avere un capo forte, chi rappresenti la Ferruzzi all’esterno, che da solo avrebbe incontrato i giornalisti ed i clienti più important. 

 

Parte alla conquista della francese Beghin Say , diventando il più importante imprenditore nello zucchero in Europa. 

 

Altri tratti affascinanti di Raul: l’amore per il poker e la Borsa.  

 

Il poker e la borsa, dunque,  il gioco d’azzardo simile alla psicologia, il soprannome “il pirata”  il corsaro, come quando nel 1986 , l’8 ottobre, fa comprare più azioni possibili della Montedison , un chiaro segnale di scalata che porta le azioni ad impennarsi ed a eliminare De Benedetti e Cuccia. 

 

Nel febbraio 1987 arrivera a detenere il 40 per cento di Montedison a scapito di un forte indebitamento e di rapporti tesi con Cuccia e Schimberni. 

 

L’idea di Gardini è quella di puntare sull’etanolo, ricordo infatti che si era messo in testa di far camminare le auto con l’ etanolo, un additivo antidetonante per la benzina che voleva ricavare dalle barbabietole. Il crollo del prezzo del petrolio lo coglie a metà strada quando - dopo aver fatto grossi investimenti negli Usa - sta convincendo la Cee, la Francia e qualcuno già in Italia che quella era la via giusta. E' una battaglia intensa che utilizza le ragioni economiche, le armi della lobby e anche le aspirazioni degli ecologisti. 

 

Ciò fa di Gardini un visionario, che troverà inevitabilmente come ostacoli sia industriali (Fiat, Eni) che alcune frange ecologiste (Ripa di Meana). 

 

Nel 1989 dopo aver conquistato la borsa di Milano decide di dare l’assalto a quella di Chicago, utilizzando l’arma dei future , delle opzioni , sulla soia e finite con una pesante multa della borsa di Chicago. 

 

La fase finale del percorso di Gardini è la più complessa, perché si intersecano diversi, troppi elementi. 

 

La politica, il potere, l’opus dei, la massoneria, i servizi segreti ed il crimine, senza una chiara delimitazione tra di loro, non è più possibile delimitare i confini tra un potere e l’altro.   

 

Eni e Montedison da rivali diventano un unico colosso.  

 

Gardini pagherà in questa fase il suo non essere un buon diplomatico con il conto che gli verrà presentato dai politici, lo stesso Craxi lo definirà un arrogante, quando dirà di se stesso di essere “LA CHIMICA” , o quando riterrà di poter essere l’uomo solo al comando in questa fusion. 

 

Troppi veti incrociati, interessi, veleno e favori ai politici.  

 

Ed arriviamo cosi alla maxi tangente Enimont, 150 miliardi che passeranno a tutti i politici attraverso un meccanismo di scatole cinesi.

 

Qui c’è una delle più famose metafore usate da Gardini:  paragona i politici a vitelli che NON vogliono svezzarsi, ma vogliono solo rimanere sempre attaccati alla mammella della mamma; ed in questo modo finiscono inevitabilmente per mangiarsi la vacca. 

 

Il 23 luglio 1993 verrà trovato morto in piazza Belgioioso a Milano.  

 

Uomo quindi fuori dalla norma, molto amato e seguito, dai progetti visionari e dalle follie sportive.  

 

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Quattro domande all’autore Matteo Cavezzali:

 

 

 

Maria : il mio tema preferito, ovviamente,  è quello della scrittura a mosaico  

tra vero e verosimile in cosa il tuo modo di scrivere è influenzato da Ravenna? in cosa il tuo modo di scrivere è influenzato da altre forme d'arte, quali appunto i mosaici? 

Ricordi tra l'altro che il "suicidio" di Gardini è avvenuto nel giorno del santo patrono di Ravenna, Sant' Apollinare, a cui è dedicata la famosa basilica  

 

Matteo:  

 

Giustamente hai notato il rapporto tra la struttura del libro e la città di Ravenna, l’ arte ravennate, diciamo. 

 

Da una parte l’idea era quella di raccontare la provincia italiana in generale e nello specifico quella della città in cui vivo, che da una parte è una tipica provincia come tante altre e dall’altra ha sue specificità, che sono legate alla Romagna , ed al suo stile.  

 

Il rapporto con le altre arti c’è in due modalita: da una parte volevo rendere la profondità del tempo, Ravenna è stata la citta in cui è terminata la storia dell’ impero romano, è in qualche modo una città in cui alcune cose paiono terminare… 

 

Dall’altro lato siamo in un luogo in cui sono terminate molte storie, l’Impero Romano, il regno bizantino, la morte di Dante , a Ravenna c’è infatti la sua tomba , la fine in qualche modo di quell’epoca, la fine dell’Impero Romano, il termine dell’impero bizantino e la morte di Dante che in qualche modo segna la fine di quella parte del Medioevo. 

 

Su un altro piano c’è il MOSAICO,  recuperare cioè nell’intarsio della storia, questo meccanismo del mosaico, ovvero di dare tanti punti di colori diversi e punti di vista diversi che vista con una prospettiva ed una (giusta) distanza danno la totalità della storia.  

 

In secondo luogo c’è la questione del restauro, in qualche modo, questa è una storia con molti punti oscuri, con molte scene mancanti, come un restauratore ho voluto provare a ricostruirla, recuperare una parte di verità che non è mai stata raccontata, essendomi sbilanciato come restauratore in una ricostruzione di queste parti che sono uscite da ipotesi e non da atti processuali, queste parti sono scritte proprio con un carattere diverso, in una maniera diversa,  perché cosi’ proprio come per un restauro, il lettore possa vedere la differenza tra ciò che c’era già e ciò che è stato recuperato in un secondo tempo.  

 

La coincidenza della morte di Gardini nel giorno del Santo Patrono ha fatto pensare molti, perché è una coincidenza strana, è un patrono molto sentito e questa stessa coincidenza ha fatto si che lui diventasse il patrono della città. 

La morte di Gardini e questo ha fatto si che in qualche modo diventasse lui il patrono di Ravenna, dato che quel giorno viene sempre ricordato come una sorta di laico patrono , anche in morte.  

 

Seconda domanda: 

 

Maria:  

Il tema dell'intreccio dei piani : politica imprenditoria, massoneria, servizi segreti, Vaticano, criminalità  

(nel tuo romanzo c'è anche l'elemento dell'intreccio dei piani a livello temporale. 

 

Matteo: 

 

È una storia in cui ci sono tutti i vizi italiani, entrano in gioco dalla mafia, alla massoneria, alla politica corrotta, i servizi segreti deviati, il Vaticano,  proprio perché quello era un momento in cui stavano cambiando il mondo e la corrente -… e stava cambiando il sistema di potere ed era un momento in cui tutti questi poteri palesi e latenti si sono attivati e si sono attivati ed hanno creato una sorta di corto-circuito, una sorta di rivoluzione BIANCA, un sistema che si è totalmente rinnovato e che ha lasciato pero’ sul campo morti e feriti di questo scontro apparentemente invisibile.  

 

 

Maria: vorrei parlare del tuo rapporto con Shakespeare, ed i tanti elementi delle tragedie shakespeariane che troviamo invece in questa opera. 

 

 

Matteo:

Io vengo da un percorso teatrale, ho scritto diverse cose per il teatro, è la mia passione  

Shakespeare è chiaramente la summa per quanto riguarda le trame e la gestione di queste saghe famigliari, e fin da subito pensando alla storia di Gardini ho realizzato che sarebbe stata una trama che a Shakespeare sarebbe piaciuto molto perché ci sono tuti gli elementi, e le caratteristiche che riprendeva per trasformarle nei suoi testi, il complotto, la famiglia, il potere, il mistero… ed il tema della vendetta.  

 

 

 

Maria: il tema del rapporto con il mare: che non ha confini e non rispetta le leggi umane...  

 

 

Matteo:

Il mare è uno dei temi del libro un po’ perché Gardini era appassionato di mare, Ravenna è una città in cui il mare ha un grosso rilievo, come spiagge e come commercio da cui partì l’impero di Gardini e Ferruzzi col porto e le imbarcazioni a vela, Gardini sognò questa grande impresa del Moro di Venezia e fu una sua prerogativa che lo fece conoscere come innovatore anche dal punto di vista del marketing.  

 

In più il mare è una metafora di ciò che è davanti a noi, enorme, luccica, ma sembra a portata di mano ,è in realtà profonda e misteriosa. 

Sembra che la conosciamo, ma in realtà conosciamo solo la sua superfice luminosa .. 

 

Una superficie luminosa che poi nasconde il mistero della Prima Repubblica,una storia di cui tutti conoscono l’esito, la fine della Prima Repubblica, la fuga all’ estero del primo ministro condannato per corruzione, la morte di 5 persone, tutte misteriose se e tutte collegate.  

Nessuno aveva provato ad immergersi in questo mare per scoprire cosa c’era sotto, nel profondo, e questa è stata la mia sfida  

 

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