LA BOTTEGA DEI CUORI GOLOSI

 

 

Autore: Jenny Colgan

Anno: 2012

Ed. Piemme

 

Il nostro giudizio: BUONO

Recensione: Erika K. Biondi

 

 

TRAMA:

Rosie è una ragazza come tante: 31 anni, infermiera ausiliaria a Londra, una vita di routine con il compagno ventiduenne Gerard il cui ideale romantico è una serata davanti alla Play Station o alla TV in pantofole; una vita al limite della normalità e della noia fino a che la madre non le chiede di dare una mano alla vecchia zia. La ragazza si trasferiscee a Lipton, placida cittadina tra le colline dove il tempo sembra essersi fermato, si ritrova a vivere in un piccolo e delizioso cottage in compagnia di Lillian, riporta il negozio di caramelle di famiglia agli antichi splendori e scopre ritmi nuovi, il piacere delle piccole cose, lo scorrere delle stagioni, il vero sapore della vita fino a stravolgere completamente la sua esistenza.

“L'amore è come una caramella mou: Ha riflessi dorati di un sole al tramonto, il calore di un abbraccio stretto, un sapore che rimane anche quando tutto il resto è svanito. Quando lo assaggi non lo dimentichi più”

RECENSIONE:

Una piccola chicca questa “Bottega dei cuori golosi”, un racconto da leggere tutto d'un fiato nei momenti di puro relax, come si gustasse un dolce, in maniera lenta e piacevole. Alle prime righe il ritmo risulta essere lento, come accade in quasi tutti i libri della stessa autrice, poi la vicenda prende corpo e trascina tra le morbide colline di Lipton, in un tripudio di verde erba, blu cobalto del cielo notturno tempestato di piccole stelle, e l'azzurro/turchese di quello diurno tra il canto degli uccellini, il rincorrersi ballereccio delle nuvole tra un acquazzone e l'altro e il profumo del silenzio in tutte le sue varianti.

Rosie lascia il grigiume di Londra e la sua vita precaria per accudire la vecchia zia, Lilian, nata e cresciuta nella modesta cittadina in cui tutti sanno di tutti e dove i valori sembrano ancora avere un senso. Il piccolo negozio di dolci viene rimesso a nuovo e riavviato nel dipanarsi delle vite degli abitanti  che fanno da cornice alla vicenda tra una birra al Red Lion, il pub; la festa più ambita dell'anno a Lipton house; il caseificio degli Isitt; le enormi distanze tra un edificio e l'altro: un ritorno alle origini in piena regola come a voler descrivere un bucolico connubio tra uomo e natura in una realtà tanto lontana da quella cittadina.

Nipote e zia sembrano caratterialmente lontane anni luce l'una dall'altra eppure, attraverso diversi flashback che vanno dall'anteguerra al 1944 apprendiamo di dinamiche tanto simili che hanno plasmato negli anni una piccola donna fino a chiudesi in se stessa e nella sua solitudine.

Questa è una storia di mancanze e di quanto può essere prezioso il calore di una famiglia, soprattutto dopo che è venuto meno, è un cammino esistenziale che sfocia nella consapevolezza del tempo che passa, di quanto la vita sia breve e che, a un certo punto, ci si ritrova a fare i conti con i rimpianti.

La protagonista, dapprima restia all'evolversi degli eventi comprende le sue priorità, come se la vita ci aspettasse  un bivio per chiedere il conto e usa la similitudine delle caramelle: da gustare piano piano a occhi chiusi per coglierne appieno il sapore invadente ma anche dolcissimo fino a restare a godere dei postumi senza avere troppa fretta di masticare perché se lo fai ti rovini l'estasi.

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

Come ho scritto ancora di Jenny Colgan: la sua scrittura è piacevole e scorrevole, semplice e descrittiva, tanto coinvolgente; l'idea è di vivere le gioie e le ansie dei personaggi, le loro frustazioni e il loro dolore, un'opera che stuzzica a pieno raggio pur non essendo un lettura impegnativa.

Il libro adatto per rilassarsi sotto l'ombrellone o davanti a una tazza di the fumante in una fredda sera invernale, di quelle letture che fanno immaginare tanto senza lasciare nulla al caso e che attirano in maniera magnetica tanto da farsi leggere tutte d'un fiato per vedere come andrà a finire, nonostante gli schemi siano quelli standard del romanzo rosa senza, però propinare il solito, scontatissimo “polpettone” d'amore.

Da una parte l'amore impossibile e sofferto della giovane Lillian che sacrifica un'esistenza per i suoi affetti, dall'altra una Rosie che lascia tutto per riprendersi una vita alla deriva: il racconto del riscatto, con un finale come lo vorremmo: senza colpi di scena, un pò' scontato forse, ma non può essere diversamente.

Nello stile dell'autrice anche diversi aneddoti e ricette su dolci e caramelle nello specifico, una particolarità che ho sempre apprezzato.

Consiglio questa lettura a chi vuole evadere emozionandosi in maniera semplice senza tanta psicologia, a chi vuole tuffarsi nei cieli della campagna londinese tra pecore, formaggio, torta di mele, e il delizioso negozio di caramelle Hopkins in stile retrò.

“...E Lilian aveva ragione anche su un altro punto: era come bere le stelle.”

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