Album: Run with the wolf

Autore: Drakkar

Anno: 2015

Casa discografica: My kingdom music

 

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Erika K. Biondi

 

DRAKKAR: agli appassionati del genere non sarà nuovo questo nome, parlo infatti della band milanese fondata nel 1995 con un trascorso musicale degno di nota. Una decade di silenzio, poi Dario Beretta, unico superstite del nucleo originale, nonché chitarrista, decide di rinnovare il gruppo: Mattia Stancioiu alla batteria (ex Labirinth) in qualità di sessionista, Dave Dell'Orto alla voce, Simone Campato al basso, Corrado Solarino alla tastiera uscendo nel 2012 con un nuovo lavoro “When lighting strikes” forti di un power metal tipico di Blind Guardian, Rage, Halloween e Gamma Ray.

Nel 2015 un nuovo batterista: Paolo Pirola ed Emanuele Laghi alle tastiere e si riparte di nuovo attraverso la cosmopolita “jungla” milanese alla caccia del lupo con “ Run with the wolf” e, signore e signori: è l'alba di un nuovo giorno!!!

Titolo dell'ultimo album con intro altisonanti e marce epiche potenti con riff pesanti e l'ausilio saltuario di cornamuse, sembra talvolta di stare davvero tra antichi guerrieri con lance e scudi pronti a scontri titanici.

Dave Dell'Orto, la voce del gruppo è potente, talvolta con toni leggermente ovattati, ruvido, rabbioso, uno tsunami musicale che si abbatte sull'ascoltatore ignaro trasportandolo nelle lande tedesche in un tempo parallelo. Forse non sarà un maestro di tecnica, ma trasmette emozioni a random e trascina in un limbo sonoro impareggiabile.

Hard rock riletto in chiave metal-soft, infatti non siamo a casa del metal più cattivo e cruento, ma piuttosto assistiamo a una scalata musicale di ritmi crescenti e assoli adrenalinici che travolgono e caricano i sensi senza lasciare il tempo di riprendere fiato.

Spettacolari le cornamuse in “Southern Cross” che ci portano a sapori d'Irlanda con l'ausilio di chitarre elettriche: il brano è accativante con atmosfere folk da vecchio pub.

Scambi di assoli tra tastiera e chitarra che ci riportano ai Deep Purple con livelli fonici qualitativamente indiscutibili.

Entriamo nel CD:

“Rise of the dark lords” è la intro al lavoro, l'ascoltatore viene da subito investito dalle note sinfoniche imponenti e al contempo toni misteriosi che sono quasi un denominatore comune di tutti i brani, immediatamente l'atmosfera si fa epica e quasi colossale;

“Under the banners of war” segna davvero l'inizio del ritmo sostenuto e affascina per l'epicità del ritornello che Dave, senza tante mezze misure “scaraventa” contro lo spettatore...

“Run with the wolf” è metal classico con un sovrapporsi di elementi fino a che la voce non torna martellante a librarsi nell'aria in un ritornello crescente che pare liberare il lupo e lo si vede nettamente in una corsa selvaggia tra le fitte nebbie di Avalon;

“Watcher on the wall” è l'apocalisse, brano notevole è decisamente accattivante nella batteria;

“Ride the storm” rievoca note quasi piratesche e istiga all'ascolto a tutto volume;

“Burning” è molto aggressivo, costellato di riff inossidabili, con un ritornello esplosivo e sempre martellante sotto i colpi imperterriti della batteria,

“Southern cross” brano di chiaro sapore irlandere è stato già trattato sopra tra le considerazioni generali e lascia un attimo di respiro rispetto ai toni precedenti che però riprendono in maniera possente e intrigante con “Gods of thunder”;

“Invincible” rimanda a un mood rock rivisitato con l'ausilio di cori in lingua italica che lasciano poco scampo fino alla chiusura apocalittica di “Call of the dragonblood”: 7 minuti e rotti anticipati da un arpeggio inquieto, quasi mistico e sinistro per confluire nelle atmosfere belligeranti  ed esplosive di una battaglia in piena regola che lascia sull'immaginario campo di battaglia solo cadaveri  inermi e il sapore di una mattanza epica appena terminata.

CD doppio, del primo abbiamo qua sopra argomentato, il secondo composto da 5 pezzi tratti dai primi tre album e riregistrati che mantengono ritmi solleciti ed energia pura, che restano degni di nota (solo per la versione digipack) con la differenza che la voce oggi è quella di Dave.

Grandi melodie di impatto, ritmi sostenuti e potenti, adrenalina sonora; un grande lavoro con sonorità orecchiabili e apprezzabili anche da chi è estraneo al genere perchè dove non arriva il suono arriva la voce e a ruota la fantasia che viene letteralmente trascinata.

Il lavoro ci piace?

Decisamente!!!

In piedi signori, è l'alba di un nuovo giorno!!!

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