Autrice: Silvia Alonso

Anno: 2019

Editore: Genesis Publishing

 

 

 

Il nostro giudizio: BUONO

Recensione: Alessandro Bavuso

 

TRAMA:

 

Tutti gli eventi che si svolgono nel romanzo non seguono un ordine conseguenziale classico, raccotando una storia cronologicamente intensa, ma, sviluppano piuttosto una trama volta a mettere in luce gli eventi stessi e a valorizzarne la forza narrativa. La narrazione è fatta in prima persona dalla protagonista, Silvye, giovane neo mamma italiana, che con brillante ironia ci racconta la sua vita nella lussuosa e "glitterata" Montecarlo.

Capitolo dopo capitolo impariamo a conoscere ed apprezzare la nostra protagonista, attraverso giornate intense e mai noiose che scorrono tra piccole e grandi disavventure, per lei di tutti i giorni ma che, viste da fuori, affascinano e incuriosiscono molto. Ci viene mostrata una Montecarlo al tempo stesso sia irreale, fatta di gente nata nei privilegi e in una cultura da sembrare quasi finta, sia una città più umana, "normale" tra un forzato perbenismo di facciata e una forte arroganza di fondo, aspetti con la quale Silvye si confronta ogni giorno. La protagonista ci svela pagina dopo pagina uno spaccato della sua vita, introducendo personaggi, vicende, parlando di sé e della sua famiglia, del suo passato, del suo presente e dei progetti per il futuro, raccontandoci il suo percorso per ambientarsi in una città indubbiamente difficile.

 

RECENSIONE:

 

La trama in sé, per quanto possa sembrare strano dirlo, non è il fulcro del libro e, la stessa non va affrontata come il percorrere una storia per giungere a un finale più o meno avvincente. La bellezza di questo romanzo sta, invece, nel percorso che ci porta a fare, nel vivere ogni capitolo e se vogliamo ogni episodio per quello che è, assaporandolo così come ci viene prensentato senza cercare una sorta di epilogo. In ogni capitolo l'autrice ci porta una storia nuova, come se ogni capitolo fosse un piccolo racconto a sé, seppur legato agli altri, e ciò che leggendo viene da pensare non è un "vediamo che succederà" ma piuttosto un "vediamo che succede qui e ora". E la cosa che più mi ha colpito di questo libro, nonché a mio avviso il pregio più grande dello stesso è, appunto questo raccontare il presente. I love mammy in Montecarlo racconta delle esperienze di vita, come tutte le esperienze devono essere vissute, non ricordate e, Silvia Alonso è brava nel fare questo, rendere ciò che racconta attuale e presente. Lo stile è davvero arioso, scorrevole, si lascia leggere e ogni capitolo letteralmente vola via. L'autrice inserisce spesso riferimenti e citazioni alla cultura pop alternati sapientemente a riferimenti ad eventi storici, raccontandoli con leggerezza e incasatrandoli bene con le prime. Lo sviluppo dei personaggi è singolare, la protagonista è ben sviluppata e raccontata in prima persona con grande attenzione, al contrario tutti gli altri personaggi sono più abbozzati e sullo sfondo. Seppur ben raccontati, non conosciamo mai fino in fondo la personalità e il carattere del bambino, del marito, delle amiche, delle "rivali", della gente "comune" con cui la protagonista interagisce tutti i giorni, ma devo dire che la trovo una scelta davvero azzeccata. Infatti anche nei pochi dialoghi, gli altri non parlano mai in prima persona, ma è sempre Silvye a raccontarci cosa dicono, questo non solo contribuisce a mantenere il focus sulla protagonista ma rende anche il romanzo molto originale stilisticamente. L'unica vera critica che mi sento di muovere è legata al lato dell'immedesimazione, che non riesce ad essere universale. Personalmente, da uomo, in molti passaggi non sono riuscito immedisimarmi nel romanzo e questo ha ridotto il mio coinvolgimento emotivo. Per me il romanzo può avere molta più presa emotiva su una donna di età e cultura simile a quella della protagonista. Resta tuttavia una piacevolissima lettura, scorrevole, ben riuscita sia stilisticamente che tecnicamente e dall'indubbia brillantezza e originalità!

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

 

In conclusione mi sento davvero di consigliare questo libro, per i suoi innegabili pregi narritivi e stilistici. Lo considero una lettura rilassante e mai noiosa, con uno sviluppo ben strutturato. Si focalizza su eventi che sono certamente in grado di incuriosire e catturare il lettore e, il fatto che non abbia un vero e proprio finale, oltre ad essere coerente, è a mio avviso la scelta migliore. Il romanzo ha di fatto un taglio autobiografico, anche se a giudicare dall'introduzione non so quanto ci sia di autobiografico. Questo aspetto contribuisce a far sentire forte la personalità dell'autrice, come del resto la scelta del nome della protagonista Silvye, è Silvia in francese. Che sia poi di fatto autobiografico o parzialmente autobiografico, il modo in cui è esposto tende a dargli molto quel carattere, influenzando molto il coinvolgimento emotivo del lettore e ancor più della lettrice. Mi dispiace, quindi, non essere riuscito ad avere un coinvolgimento pieno e a viverlo come avrei voluto, senza coglierne tutte le sfumature che potrebbe avere. Quindi mi sento di definirlo un libro piacevole, sì godibile da tutti, ma non necessariamente immersivo per tutti allo stesso modo. Del resto un libro davvero universale non esiste ed è bello che sia così.

 

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