Autore: Roberto Addeo

Anno: 2017

Ed: Il seme bianco

 

 

Il nostro giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Erika K. Biondi

 

TRAMA:

Semi-biografia di un venticinquenne campano, trapiantato a Bologna che si ritrova a vivere le situazioni comuni a molti, a districarsi nello zoo della quotidianità con un lavoro precario e mal retribuito, “amici” che più che tali sembrano vampiri energetici, amori di facciata che appaiono come sveltine consumate nei bagni fetidi...

RECENSIONE:

La ricerca di se stessi, la storia di una persona che si trova in una sorta di limbo da cui non riesce a liberarsi, che cerca una via di scampo e una bolla d'aria da cui respirare e con cui poter riemergere dal pantano che lo attanaglia.

Una partita con la vita e con la serie di situazioni negative che la stessa serve, senza tanti preamboli, assistiamo inermi alla discesa negli inferi del protagonista, avvertiamo, leggendo lo stato di oppressione e di disagio dettato anche dalla cornice: Bologna. Una Bologna che dall'esterno, appare opulenta, benestante, ma che se le alzi la gonna, sotto la cintola (il ponte) diventa una periferia infima, grigia, squallida, luogo ove i portici servono a proteggere i clochard dal gelo della notte, nelle birrerie di quartiere si avverte la sozzura del genere umano e dove frequenti gente solo per interesse di sopravvivenza.

Assistiamo a un viaggio nell'interiorità, nella piccolezza umana, in quel microcosmo interiore in cui le paure vengono messe a nudo e la sopravvivenza e la dignità divengono la luce in fondo al tunnel. La percezione cromatica è quella del nero e del grigio, del buio e la bianca luna del titolo assume un significato onirico carico di speranza e di cambiamento. E' un diario degli errori pagati a caro prezzo, ma che fungono da catalizzatore verso la crescita e la redenzione.

A un certo punto nella storia appare Luna, una cagnolina, l'unica vera amica incondizionata, colei che rappresenta il lato più umano e meno bestiale della vicenda insegnando ancora una volta che l'unico animale da cui doversi realmente difendere è l'uomo.

La vita è fatta di transiti più o meno lunghi in situazioni talvolta ostili e mai come in questi anni si avverte questo stato, la crisi economica ha portato, soprattutto nei più giovani una dimensione di disillusione, l'abuso dei falsi valori e l'impennata dell'apparire a discapito dei sentimenti e dell'empatia.

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

Addeo si definisce uno scrittore d'atmosfera in primis e a seguire, un narratore, racconta uno spaccato emozionale di un periodo particolare.

Non esiste una storia in senso lato se non il racconto di uno stato emotivo, dell'essenza primordiale della paura accalappiando in maniera totale la sensibilità del lettore, una rappresentazione tangibile dello stato di “abbandono” psicologico che investe prima o poi tutti coloro che si affacciano all'età adulta con tutti gli annessi e connessi.

Dialettica diretta, talvolta prepotente, graffiante e incisiva, capace di sollevare la melma che sta in fondo ad ognuno di noi. Momenti di ironia e di sarcasmo alleggeriscono i toni di tanto in tanto, ma senza fare troppi sconti.

Ho letto il libro in un colpo solo e la prima impressione è stata uno strano senso di amarezza, di vuoto a livello di rapporti umani, di solitudine...ma in fondo al tunnel esiste sempre una luce: “la vita può essere orribile, va sempre e comunque avanti, mentre attende speranzosa almeno una giusta cosa: una giusta fine”.

Concludo con una frase che parla della luna:

“La luna è una compagna fedele.

Non va mai via. E' sempre di guardia, risoluta, ci conosce con il buio e con la luce, e come noi è in continua trasformazione. Ogni giorno è una versione diversa di se stessa. A volte tenue e pallida, altre intensa e luminosa. La luna sa cosa significa essere umani.

Insicuri. Soli. Butterati dalle imperfezioni”

(Tahereh Mafi)

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