Regista: Susanne Bier

Anno: 2020

Attori: Nicole Kidman, Hugh Grant

 

 

 

Il Nostro Giudizio: Ottimo

Recensione: Maria Giovanna

 

 

Quante volte siamo rimasti con il rimorso di non aver detto qualcosa o ad una persona cara o nel rispondere a tono a qualcuno a noi poco simpatico?! A me tantissime volte e con il tempo ho imparato a non vivere con questa sorta di rimorso morale. Purtroppo, ci sono persone che non soffrono per le cose non dette, anzi, le nascondono se è possibile fino alla morte. Se ancora non lo avete capito oggi ci facciamo un viaggio all’interno della serie marchiata HBO The Undoing – Le verità non dette e tratta dal romanzo di Jean Hanff Korelitz - You Should Have Known, creata da David E. Kelley (creatore di Ally McBeal, Big Little Lies) e diretta dalla regista premio Oscar Susanne Bier. Troviamo come protagonisti Nicole Kidman, anche produttrice esecutiva, Hugh Grant in una nuova e sorprendete veste, Donald Sutherland e l’italiana Matilda De Angelis.

Apparentemente troviamo una famiglia perfetta dell’Upper East Side di Manhattan quella dei Fraser. Grace (Nicole Kidman) è una psicologa di successo, Jonathan (Hugh Grant) è un amatissimo oncologo pediatrico e il loro figlio dodicenne Henry (Noah Jupe) che frequenta una scuola facoltosa e ha di fronte a sé un futuro più che roseo grazie anche all’aiuto del ricco e potente nonno Franklin Reinhart (Donald Sutherland). Ma come ogni famiglia, da quella facoltosa a quella più modesta, anche questa ha i suoi segreti e le sue ombre. Con l’ingresso in scena dell’artista Elena Alves andremo ben presto a scoprire i loro segreti inconfessabili e la vera natura di ognuno dei protagonisti.

Come ogni buon thriller che si rispetti, tutto parte da un brutale omicidio e dalla scomparsa improvvisa di Jonathan. Inizia il circo mediato per la famiglia Fraser che si trova sotto la luce dei riflettori a causa dei sospetti della polizia e che vedrà il proprio mondo perfetto sgretolarsi. Ognuno dei protagonisti dovrà fare i conti con i propri dubbi, incertezze, paure e domande a cui non si riesce in nessun modo a dare una risposta. La stessa Grace che, per deformazione professionale, riesce a far prevalere sempre la ragione a discapito del cuore, si ritrova a dover fronteggiare le tipiche debolezze umane.

Sono solo sei puntate ma riescono a mettere a dura prova lo spettatore creando un alto grado di dipendenza grazie alla tensione costante e a una continua oscillazione dei diversi dubbi che si insinuano nelle menti di tutti. Vi porrete le stesse domande di Grace e cercherete il colpevole gettando il sospetto su tutti e nessuno. La vicenda in sé può essere paragonata ai tanti casi di cronaca nera che purtroppo popolano le pagine dei quotidiani che quando vengono lette ci portano a pensare che a noi non possano capitare. 

Nella serie troviamo però anche tanta sensualità incarnata dalla giovane Matilda De Angelis grazie al suo sguardo angelico e al suo corpo seducente. Da non trascurare anche la performance del tutto inedita di Hugh Grant che interpreta un ruolo ricco di sfaccettature e che riesce, anche solo con l’uso dello sguardo, a fare assumere al suo personaggio la veste di persona inquietante e al tempo stesso intrigante.

La serie può essere riassunta con le parole del suo creatore David E. Kelley che a proposito di Big Little Lies disse: “A perfect life is a perfect lie” ossia una vita perfetta e una bugia perfetta andando a sottolineare quanto siano importanti le menzogne e come queste facciano inevitabilmente parte della vita di ognuno di noi. In particolare modo lui si riferiva a coloro che vivono in un ambiente borghese e che ricoprono un ruolo sociale che li porta inevitabilmente a tessere una tela di bugie e vivere di apparenze.

 

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