TUTTA COLPA DELL'ANGELO

 

 

Autore: Christopher Moore

Anno: 2004

Ed. Sperling & Kupfer

 

Il nostro giudizio: DISCRETO

Recensione: Erika K. Biondi

 

TRAMA:

Pine Cove, piccola cittadina californiana in cui fervono i preparativi per il Natale imminente, Lena ruba un pino dal terreno dell’ex marito per poterlo addobbare, ma viene sorpresa dallo stesso, ubriaco e vestito da Babbo Natale ed accidentalmente lo uccide con una badilata. Josh, un ragazzino assiste alla scena ed è convinto che abbiano assassinato il vero Santa Claus e qua scatta la tragedia.

Indagini sull’accaduto e un angelo bizzarro, Raziel, a cui viene affidato il compito di esaudire il desiderio del bambino, ma che non solo resuscita il defunto, ma tutti i cadaveri del cimitero trasformando la cittadina in una sorta di zombie-town

RECENSIONE:

Chi già conosce Moore sa su che terreno stiamo planando, per gli altri faccio un breve spoiler: scrittore e blogger statunitense, fin da giovanissimo si è occupato dei lavori più disparati che riprende in molti dei personaggi delle sue opere; lo stile narrativo si rifà a John Steinbeck e al suo umanesimo coniugandolo all’ironia di Douglas Adams e Kurt Vonnegut. La sua scrittura è satirica e tratta di un individuo comune che si ritrova coinvolto in circostanze assurde, al limite del paranormale.

“Tutta colpa dell’angelo” non è la solita storiella sul Natale e sulle buone intenzioni, tutt’altro, mette a nudo i vizi nascosti di una tranquilla cittadina e li espone in maniera grottesca e satirica creando l’ambientazione di un horror fantasy con i fiocchi. Libro leggero e scorrevole, leggibile in un paio d’ore alla ricerca di un po' di relax, con la voglia del “ghigno” facile e con la consapevolezza che in questo caso non arriverà nessuno spirito buono del Natale a trasformare una situazione negativa per potersi redimere, non ci sarà il passato, il  presente e il futuro che potrà essere cambiato, ma avremo un movimentatissimo guazzabuglio di assurdità con personaggi talmente sopra le righe da ricordare un poutpourri simpsoniano. Nemmeno l’angelo è normale, né buono, né tanto meno corretto, tanto lontano dall’immaginario collettivo, aggiungiamoci pure che è un fan del gioco del pinnacolo ed è pure pasticcione (“poiché si era fermato lungo il cammino per una mano a pinnacolo, era giunto sul luogo con dieci anni di ritardo, annunciando al Figlio preadolescente in persona che -avrebbe trovato un bambino avvolto in fasce in una mangiatoia- Imbarazzante? Beh, sì”.

Nel calderone mettiamoci pure un pipistrello della frutta dotato di Ray-Ban su misura , Roberto che pare parte della coreografia in maniera decorativa, ma che riveste un ruolo utile pure lui, al seguito di un pilota di aerei, poliziotti facenti uso di droghe, quarantenni che fanno sesso...

Un finale che profuma di stile Splatter, graffiante come in pieno stile Moore, irriverente e geniale in uno shakerato che contiene tutti gli elementi: battaglia tra bene e male, romanticismo, giallo, horror dando vita a un cocktail divertente e sfrontato. Credo che a pochi sarebbe balenata l’idea di una storia di Natale in cui trasformare un’eterogenea cittadina in un’orda di morti viventi che hanno solo due bisogni primari: nutrirsi di cervelli umani e fare shopping all’Ikea.

 

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

Libro ironico, simpatico e incasinato, anzi: come dare un ironico e simpatico risvolto incasinato a una realtà piatta e nella norma della vita di tutti di giorni. Un ritmo un po' lento nella parte centrale della storia che, però decolla con l’armageddon finale dando vita a una sorta di apocalisse del Natale.

Personaggi efficaci, usati come metafore dei vizi e delle ossessioni della contemporaneità; colpi di scena che lasciano spesso interdetti e che spiazzano letteralmente il lettore. La genialità dello scrittore sta nel riprendere personaggi qua e là dalle sue opere e unirli in una nuova storia con un gusto di conosciuto da parte dello spettatore, una sorta di satira sociale affrontata con leggerezza e senso pratico.

Molto simpatica e alternativa la scelta dei titoli: soprattutto per il numero 16...

Trama esilarante, valida alternativa al solito polpettone natalizio e con un gusto davvero piacevole, divertente, irriverente e sarcastico; non saremo a fronte di un romanzone, ma quattro sane risate le strappa di sicuro, alla peggio potete usarlo come alternativa regalo a qualcuno che vi sta antipatico.

Moore anticipa: “Se state comprando questo libro come regalo per la vostra nonna o per un ragazzino, sappiate che contiene parolacce, gustose descrizioni di cannibalismo e quarantenni che fanno sesso. Poi non date la colpa a me. Io vi ho avvisato”.

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